Perché Cominciamo

Liga Helvetica non è nata con fanfare, slogan o applausi organizzati. È nata nel silenzio, in una stanza con le finestre aperte e l’aria di montagna. Nessun manifesto è stato dichiarato. Nessun logo timbrato. Solo una sensazione: che qualcosa di prezioso ci stia sfuggendo.

Viviamo in un’epoca di algoritmi e abbandoni. Le nazioni si dissolvono in trattati che non hanno mai compreso. Le lingue cedono il passo agli slogan. I valori vengono appiattiti per essere esportati. Le città si gonfiano mentre i villaggi muoiono, e con loro muore la memoria di ciò che un tempo ci teneva uniti.

Ma noi ricordiamo.

Ricordiamo che la Svizzera non è mai stata costruita sull’obbedienza, ma sulla resistenza, silenziosa, locale, coerente. Le nostre montagne non hanno chiesto il permesso per esistere. Né i nostri cantoni hanno chiesto a Bruxelles come respirare. La sovranità non è un marchio. È una condizione dell’essere, come l’aria, il pane, la dignità.

Liga Helvetica non è un partito. Non è una ribellione. È un ritorno.
Un ritorno alla scala locale, all’economia radicata, al dialetto parlato, al ritmo umano.
Un ritorno al villaggio sovrano, alla casa indipendente, al confine custodito, non per paura, ma per cura.

Non siamo qui per imporre.
Siamo qui per ricordare.

Non esiste un progetto predefinito. Solo dei principi:

• Decentralizzare ciò che è diventato troppo distante
• Recuperare ciò che è stato esternalizzato
• Proteggere ciò che è sacro, anche se è piccolo

Questo blog sarà irregolare. Come la vita vera. Alcuni articoli saranno riflessioni brevi. Altri, saggi più profondi. Alcuni potranno infastidirti. Bene. L’obiettivo non è il consenso. L’obiettivo è la chiarezza. Scriveremo dalle montagne, dai laghi, dalle strade secondarie, dalle rovine e dai focolari.

Che questo sia l’inizio.
Non di qualcosa di nuovo.
Ma di qualcosa di antico, ritrovato.

Liga Helvetica
Castagnola, Luglio 2025

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Non Ci Serve Il Permesso